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VUOI SAPERNE DI PIù?
- Il problema: perché si parla tanto di CO2?
- Come si misura la temperatura al pianeta?
- Cos'è la zona climatica?
- Cosa sono i "Gradi Giorno"?
- La differenza tra clima e tempo
- Il clima e l'effetto serra
- Cosa sono i gas serra
- Gli elementi del clima
- I fattori del clima
- Il protocollo di Kyoto: cos'è?
- Cosa posso fare io: il futuro lo decidiamo noi
- Qualche consiglio in più …
- A casa.. per mamma e papà
Il problema: perché si parla tanto di CO2?
Si parla tanto di CO2 risparmiata da fonti rinnovabili, ma che cosa è la CO2 e perché si parla di risparmio.
La CO2 (o Anidride Carbonica) è un gas inco lore e inodore formato da un atomo di carbonio e 2 di ossigeno, esso è presente naturalmente nell'atmosfera ma il suo eccesso contribuisce, insieme ad altri gas, all'effetto serra del pianeta.
L'innaturale produzione di CO2 data dall'uso dei combustibili fossili (petrolio, carbone, gas) aumenta a dismisura questo grave problema.
Utilizzare fonti rinnovabili pulite vuol dire produrre energia utile all'uomo senza emissione nell'atmosfera di CO2, ed è per questo che si parla di CO2 risparmiata.
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Come si misura la temperatura al pianeta?
Le misurazioni avvengono in tre modi diversi.
- osservatori meteorologici sulla terraferma e a bordo di navi rilevano la temperatura terrestre almeno due volte al giorno.
- palloni aerostatici forniscono i dati relativi alla temperatura dell'aria e la pressione a diverse quote.
- i satelliti in orbita registrano la temperatura dell'atmosfera e della superficie. Le tre misurazioni, unite, danno una "foto complessiva" della temperatura terrestre.
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Cos'è la Zona Climatica?
Le zone climatiche (regioni climatiche italiane) sono zone accomunate da temperature medie simili durante le varie stagioni. Le zone climatiche sono quindi aree del territorio italiano che hanno teoricamente lo stesso clima, per le quali è quindi possibile immaginare condizioni uguali o simili tra loro.
Sono state definite in modo da poter stabilire la durata giornaliera ed i periodi di accensione degli impianti termici (riscaldamenti) allo scopo di contenere i consumi di energia.
Le zone climatiche (anche dette fasce climatiche) vengono individuate in base ai gradi giorno e sono sei (dalla A alla F); alla zona climatica A appartengono i comuni italiani per i quali il valore dei gradi giorno è molto basso e che di conseguenza si trovano in condizioni climatiche più favorevoli (richiesta minore di riscaldamento) e così via fino alla zona climatica F.
- Zona climatica A: E' la fascia più calda
- Zona climatica B
- Zona climatica C
- Zona climatica D
- Zona climatica E
- Zona climatica F: E' la fascia più fredda
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Cosa sono i "Gradi Giorno"?
I Gradi Giorno (GG) sono un'unità di misura che indica il fabbisogno termico per il riscaldamento delle abitazioni in una determinata località.
Per definire le zone climatiche la normativa introduce una unità di misura fittizia, il "grado-giorno":
"per gradi-giorno di una località si intende la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura degli ambienti interni (convenzionalmente fissata a 20°C) e la temperatura media esterna giornaliera. "
In pratica, si tratta di definire, zona per zona, quanti sono i "gradi necessari ogni giorno" per riscaldare una casa.
Tecnicamente si procede così: nell'arco dell'intera giornata vengono rilevate - a intervalli definiti - le temperature esterne. La media delle temperature esterne di ogni giornata viene sottratta dalla temperatura convenzionale dell'ambiente interno, appunto fissata dalla normativa a 20 °C. Se il valore della differenza è negativo, esso non viene preso in considerazione. Esempio: 20° interni, 21° esterni (= -1, la casa non ha bisogno di riscaldamento). Se invece il valore della differenza è positivo (20° interni, 17° esterni = +3°, dunque necessità di riscaldamento) esso viene sommato agli altri valori positivi rilevati durante la stagione invernale. Per i comuni molto freddi (per cui si hanno sempre valori di differenza positivi) la rilevazione viene estesa a tutto l'arco dell'anno.
In pratica, il minor numero di gradi giorno designa le zone più calde e con minor necessità di riscaldamento, e viceversa il maggior numero designa quelle più fredde e con maggior necessità di riscaldamento.
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La differenza tra clima e tempo
Ci chiediamo: come fanno gli scienziati a predire il clima che ci sarà tra 50 anni se non riescono a dire con esattezza il tempo che farà la settimana prossima?
Non bisogna confondere il tempo meteorologico e il clima. Sono due concetti molto diversi.
Il tempo metereologico è una successione di fenomeni atmosferici dalla durata molto limitata, dell'ordine di ore o di qualche giorno: ad esempio, il vento, le formazioni delle nubi, le precipitazioni. Quando ci riferiamo alle condizioni metereologiche di una località, diamo sempre precise indicazioni temporali. Ad esempio, affermiamo che oggi a Trento piove o che in queste ore a Rovereto spira un forte vento. Se vogliamo conoscere le condizioni metereologiche tipiche di una località, non possiamo limitarci a quello che succede in un certo giorno, ma dobbiamo fare riferimento alle condizioni metereologiche che si determinano nell'arco di tempo di almeno un anno. Le condizioni metereologiche, infatti, cambiano col succedersi delle stagioni.
L'andamento annuo complessivo degli eventi del tempo metereologico costituisce il clima di una località.
C'è quindi differenza tra clima e tempo, ed è basata sulla durata del fenomeno:
per clima s'intende l'insieme delle condizioni atmosferiche (come la temperatura, l'umidità, la pressione e i venti) che caratterizzano una regione geografica per lunghi periodi di tempo, generalmente 30 anni, per tempo, l'insieme delle condizioni atmosferiche in un certo istante temporale su un dato territorio.
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Il clima e l'effetto serra
Il clima è generato da vari fattori, in primo luogo dall'energia trasmessa dal Sole alla Terra. Tale energia è trasformata in calore che scalda la terra e l'aria, fa evaporare l'acqua, o fonde la neve. Parte di questo calore viene rinviato verso lo spazio, ma è assorbito da alcuni gas presenti in atmosfera detti gas serra, tra cui spicca l'anidride carbonica, che intrappolano l'energia solare, ri-emettendo calore in tutte le direzioni e contribuendo ad un ulteriore riscaldamento del Pianeta. Tale fenomeno fisico prende il nome di effetto serra. Esso è un fenomeno naturale indispensabile per la vita, senza il quale la Terra avrebbe una temperatura media di – 18˚C.
A questa condizione termica, il nostro Pianeta sarebbe molto diverso: le acque sarebbero congelate e non ci sarebbe vita, almeno nelle forme in cui oggi la conosciamo.
Per contro, un'intensificazione dell'effetto serra, dovuto all'immissione eccessiva di gas da parte dell'uomo e di altri fattori, può provocare squilibri climatici di dimensione planetaria.
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Cosa sono i gas serra
Per gas serra si intendono gli insiemi di gas presenti nell'atmosfera tra cui i principali sono l'anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), l'ozono (O3), il vapore acqueo e gli alocarburi (CFC, HCFC, HFC).
Nelle attività umane i gas serra sono prodotti, principalmente, da:
Ricorso a combustibili fossili (petrolio, carbone ecc.), impiegati, ad esempio a scopo energetico, per il riscaldamento degli edifici, nei sistemi di produzioni industriale e nei trasporti; essi sono i principali responsabili dell'emissione in atmosfera di anidride carbonica (CO2);
Processo di smaltimento dei rifiuti che produce metano (CH4);
Utilizzo di fertilizzanti in agricoltura che generano protossido di azoto (N2O);
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Gli elementi del clima
Quando parliamo del clima parliamo di temperatura, umidità, venti ecc. cioè degli elementi che costituiscono il clima.
Gli elementi principali che costituiscono il clima sono:
- la temperatura, cioè la misura di quanto caldo o quanto freddo fa;
- l'umidità, cioè quanto vapore acqueo è presente nell'aria. L'umidità è un elemento importante perché fa cambiare le sensazioni di caldo e di freddo che proviamo. Quando fa caldo se c'è tanta umidità sentiamo molto più caldo. Allo stesso modo quando fa freddo, se c'è molta umidità, la temperatura sembra più bassa.
- la pressione atmosferica, cioè la pressione che l'aria esercita sulla Terra. Quando la pressione atmosferica è bassa ci sono le nuvole, quando è alta c'è sereno;
- le precipitazioni, cioè la pioggia, la neve, la grandine eccetera;
- i venti, che sono masse d'aria calda o fredda che si spostano.
Sulla Terra ci sono zone fredde o glaciali. In queste zone, in estate, la temperatura non supera mai i 10 gradi, ma in inverno può arrivare anche a 50 gradi sotto lo zero.
Poi ci sono le zone temperate. Nella zona temperata, le temperature "medie" sono tra i 10 e i 20 gradi.
E infine la zona torrida o calda. È una grande fascia formata da due zone che sono a cavallo dell'Equatore, cioè a nord e a sud dell'Equatore. In questa zona le temperature "medie" sono superiori ai 20 gradi.
E per finire ricordiamoci che l'atmosfera è l'aria che circonda la Terra.
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I fattori del clima
Il clima cambia se, per esempio, una zona è in riva al mare o se è in montagna.
La vicinanza e la lontananza dal mare sono dei fattori del clima, cioè sono la causa di alcune caratteristiche del clima.
Questi sono i fattori principali del clima:
- La latitudine: la distanza di un luogo dall'Equatore. La latitudine è molto importante soprattutto per il clima di territori molto estesi, cioè grandi.
- La vicinanza o lontananza dal mare: nelle località che sono vicino al mare o ai laghi o all'oceano ci sono temperature miti, cioè né troppo calde, né troppo basse. Chiamiamo "clima mediterraneo" il clima delle zone bagnate dal mare e "clima atlantico" il clima delle terre bagnate dalle acque dell'oceano. Le zone lontane dal mare, dove non arriva l'effetto del mare o dell'oceano, hanno un "clima continentale".
- L'altitudine: cioè l'altezza dei rilievi rispetto al livello del mare. Il clima è sempre più freddo a mano a mano che si sale.
- Le caratteristiche del territorio: il clima di una zona è determinato, cioè influenzato, anche dalle caratteristiche del territorio. La vegetazione, cioè la presenza di piante, di una zona dipende dal clima, ma anche il clima è condizionato dalla vegetazione. Per esempio, nel deserto a causa del clima arido molte piante non possono crescere, ma proprio perché non ci sono piante, le piogge non si possono formare.
- Anche la presenza dell'uomo condiziona fortemente il clima. Nei territori molto popolati, i fumi dei gas di scarico delle industrie, dei veicoli, del riscaldamento, causano un aumento di temperatura che chiamiamo "effetto serra".
Quanta energia abbiamo a disposizione?
Quando parliamo di fonti rinnovabili intendiamo dire che la quantità totale di quella fonte non cambia significativamente durante il suo uso.
Se insomma ho un pollaio e mi nutro di uova, le cose vanno bene se mangio al massimo tante uova quante le mie galline sono capaci di produrre. Se ogni giorno mangio 10 uova e le mie galline ne fanno 8, i conti non possono tornare.
Così se uso il legno degli alberi per scaldare la casa, la risorsa è rinnovabile solo se il legno che uso viene rigenerato nel tempo durante il quale lo brucio.
Lo stesso discorso vale per il carbone e per il petrolio, che hanno impiegato milioni di anni per formarsi e anche se la formazione è durata tempi molto lunghi, il ritmo con cui la società sta utilizzando queste fonti è enormemente più veloce della sua formazione.
Dunque queste sono risorse non rinnovabili, che significa che si possono usare una volta soltanto e poi basta!
Le fonti rinnovabili invece sono quelle che seguono i cicli della natura, come l'acqua, il vento, le maree. Oppure sono talmente abbondanti che nessun consumo può spaventare. Il Sole continuerà ad inviare la sua luce e le sue onde elettromagnetiche anche dopo che la Terra si sarà volatilizzata. Cosa che succederà tra circa 4 o 5 miliardi di anni.
Nel mondo l'80% dell'energia viene prodotta con le tre fonti fossili classiche (petrolio 35%, carbone 25%, gas 21%). Seguono le biomasse (principalmente legno) con il 10%, l'energia nucleare con il 6,5%, l'idroelettrico con il 2% e le altre energie rinnovabili con meno dell'1%. Queste ultime sono tuttavia in crescita costante negli ultimi due anni.
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Il protocollo di Kyoto: cos'è?
Il Protocollo di Kyoto è un trattato firmato nel 1997 con l'obiettivo di rallentare il riscaldamento globale della Terra. Prende il nome dalla località giapponese, Kyoto, dove si è tenuto questo storico incontro. E' stato sottoscritto da 141 nazioni per tentare di conciliare gli interessi dell'ambiente con quelli dell'economia e per fronteggiare la minaccia dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici.
Nel Protocollo di Kyoto sono indicati gli impegni di riduzione dell'emissione dei gas responsabili dell'effetto serra (anidride carbonica soprattutto). Più precisamente i paesi industrializzati (di cui fa parte anche l'Italia) dovranno assicurare che le emissioni derivanti dalle attività umane globali vengano ridotte di almeno il 5% entro il 2012, rispetto ai livelli del 1990.
Il Protocollo di Kyoto prevede impegni di riduzione differenziati da paese a paese. All'interno dell'Unione Europea, che si è prefissa un obiettivo di riduzione della CO2 dell'8%, per l'Italia l'obiettivo si traduce in un impegno di riduzione del 6,5% delle emissioni.
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Cosa posso fare io: il futuro lo decidiamo noi
Il cambiamento climatico è un problema che riguarda tutti. Fenomeni atmosferici sempre più violenti, aumento della desertificazione, specie animali e vegetali a rischio di estinzione: gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi.
Esistono prove concrete che il surriscaldamento della Terra degli ultimi 50 anni sia dovuto all'azione dell'uomo: per questo è urgente cambiare rotta e scegliere la strada del risparmio energetico e delle energie rinnovabili.
Non possiamo perdere altro tempo, bisogna agire ora. E tu puoi farlo in prima persona.
Anche semplici gesti quotidiani possono aiutare a ridurre le emissioni dei gas serra senza rovinare la nostra qualità della vita; anzi, facendoci risparmiare.
Si può fare…
- riducendo i consumi
- risparmiando energia
- riciclando i prodotti
- mangiando i prodotti locali
- completare riposte test….
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Qualche consiglio in più …
Tutti possono contribuire al miglioramento dell'efficienza energetica, bastano piccole modifiche ai comportamenti quotidiani... vuoi provare a dimostrarlo?
Ecco fin da ora qualche semplice suggerimento per cominciare a non sprecare energia, ridurre CO2 e risparmiare denaro in tante situazioni quotidiane
Alle prese con il riscaldamento: è inutile litigare con il termostato, 20°C è considerata una temperatura ottimale! E se senti troppo caldo, prima di aprire le finestre prova ad abbassare di qualche grado.
Sapevi che...?
PER OGNI GRADO IN MENO SUL TERMOSTATO SI RISPARMIA L'8% DEL COMBUSTIBILE.
Quando l'aria si fa pesante: è possibile alleggerirla aprendo le finestre per pochi minuti ogni due ore, ma se stai per uscire dalla stanza ricordati di chiuderle!
Sapevi che...?
UN USO CORRETTO DI PORTE E FINESTRE PUÒ PORTARE FINO A 20% DI RISPARMIO SUL COMBUSTIBILE.
Per salire ai piani superiori: decidi di fare le scale invece di usare l'ascensore, guadagni anche in salute e forma fisica!
Sapevi che...?
OGNI VIAGGIO IN ASCENSORE RILASCIA IN ATMOSFERA CIRCA 12 g DI CO2.
Quante luci accese! Spesso si dimenticano accese tante luci superflue che consumano energia inutilmente; spegnile se vedi che non servono a nessuno o se c'è sufficiente luce naturale.
Sapevi che...?
PRESTANDO ATTENZIONE ALL'USO DELL'ILLUMINAZIONE IN AMBIENTI PUBBLICI, SI POSSONO EVITARE OGNI ANNO 91 kg PROCAPITE DI CO2 EMESSI IN ATMOSFERA.
Nell'uso di stampante e PC: si tratta di apparecchiature molto energivore, quindi spegnile quando possibile e riducine l'uso.
Sapevi che...?
OGNI ORA IL TUO COMPUTER È RESPONSABILE DELL'EMISSIONE DI 255 g DI CO2.
L'acqua calda: se l'acqua fredda è un bene prezioso, quella calda lo è ancora di più! Limitane l'uso e regola la temperatura in funzione agli usi che devi farne.
Sapevi che...?
USANDO L'ACQUA FREDDA PER LAVARSI LE MANI SI RISPARMIANO 100 g DI CO2 AL GIORNO.
Riduciamo gli sprechi di carta! Produrre la carta necessita di energia e comporta emissioni di CO2. Il tuo contributo può essere importante: stampa ove possibile in fronte/retro (si dimezza il consumo), pretendi la raccolta differenziata, preferisci la posta elettronica per le comunicazioni.
Sapevi che...?
1 kg DI CARTA BIANCA COMPORTA UN'EMISSIONE DI 1.7 kg DI CO2; PREFERIRE LA CARTA RICICLATA A QUELLA BIANCA PERMETTE DI RIDURRE LE EMISSION DEL 24%.
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A casa... per mamma e papà
Da trasformare in modo meno imperativo:
- Riscaldate la casa ad una temperatura non superiore ai 20˚C e fate installare valvole termostatiche sui termosifoni: essi consentono una regolazione del calore adeguata in ogni stanza;
- Fate controllare periodicamente la caldaia. Una regolazione efficiente del bruciatore riduce i consumi e le emissioni;
- Isolate i cassonetti degli avvolgibili e applicate le guarnizioni al profilo delle finestre in modo da limitare gli spifferi in casa ed evitare un inutile spreco di energia;
- Applicate ai rubinetti di lavandini e docce i rompigetto ed i regolatori di flusso;
- Preferite la doccia al bagno e non lasciate scorrere l'acqua inutilmente (ad esempio chiudendo il rubinetto mentre vi lavate i denti);
- Regolate il termostato dello scaldabagno su temperature intermedie (non superiori ai 55˚C) e non tenetelo acceso se non ne fate un uso continuo;
- Scegliete elettrodomestici a basso consumo (classe A o superiore), che consentono consistenti risparmi energetici ed economici nel lungo periodo;
- Utilizzate la lavatrice solo a pieno carico e selezionate temperature basse per il lavaggio (40-60 ˚C);
- Avviate la lavastoviglie solo a pieno carico (in ogni lavaggio i consumi di elettricità, di acqua e di detersivo sono gli stessi indipendentemente dal carico) ed evitate la fase di asciugatura;
- Non lasciate le porte di frigoriferi e congelatori aperte più del necessario; sbrinate regolarmente il congelatore: uno strato di brina superiore ai 5 mm funziona da isolante e fa aumentare i consumi.
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